La dignità della
donna
Taverna 27 ottobre
2019
Gli ultimi cento
anni hanno visto la popolazione mondiale crescere sempre di più fino ad
arrivare oggi a otto miliardi di persone. Nel 1975 eravamo quattro miliardi.
Quanti saremo fra cinquant'anni con questo ritmo di crescita? Ora la
globalizzazione procede velocemente su base competitiva, e questo comporterà
inevitabilmente conflitti pericolosi e squilibri planetari. Non dimentichiamo
che negli ultimi 3.550 anni ci sono state sempre guerre con l'eccezione di soli
280 anni di pace.
Questi
conflitti sono sorti perché da millenni i maschi sono stati i capi politici,
religiosi e militari. Essi hanno schiavizzato la donna costringendola a ruoli
marginali nella società. La cultura maschilista ha portato la terra alla desolazione
presente, che potrà solo peggiorare senza un'inversione totale di tendenza che
solo le donne possono attuare.
La dignità
della donna, basata sulla sua libertà, prima
di tutte quella di procreare, millenni fa era alla base della società nella
Prima Italia, oggi Calabria, e fu riconosciuta e praticata da Pitagora a
Crotone. Egli affermava addirittura che la donna aveva una maggiore dignità
dell'uomo che le proveniva direttamente dalla divinità e le consentiva di praticare
spontaneamente la giustezza: diversamente
dagli uomini, cioè, lei faceva sempre parti uguali per tutti. Perciò la donna era
più degna degli uomini di fare le offerte alla divinità, consistenti in focacce
di farina e miele impastate con le proprie mani. Il sacrificio cruento di
animali, che era comunemente praticato dai maschi, non era ammissibile per
Pitagora.
Questa
solenne celebrazione della dignità della donna avviene a Taverna, dove, ai
tempi della Magna Grecia, le donne erano libere e all'arrivo del dio Dioniso
abbandonavano casa, spola, telaio e focolare per seguire il dio al grido di
evviva: evoè!
Da Taverna noi
vogliamo proclamare oggi l'Era della Donna: bisogna che le donne di tutto il
mondo vadano realmente ai governi per fare della terra la casa comune e felice
di tutti i viventi. Solo le donne hanno le energie etiche e morali necessarie
per smantellare gli arsenali militari, proibire la fabbricazione di nuove armi,
fermare la crescita della popolazione e distribuire ai popoli le enormi risorse
finanziarie oggi divorate dagli armamenti.
L'incontro
di Taverna vuole anche essere un riconoscimento e una domanda di perdono
rivolta a tutte le donne che nella storia sono state schiavizzate, uccise,
stuprate, sfruttate, vendute, prostituite, malmenate, offese e oltraggiate. Le loro
infinite sofferenze si tramutano oggi in grandi energie che molte donne
ignorano di possedere. Il cuore del nostro messaggio è un'esortazione a tutte
le donne perché prendano coscienza del loro compito e della loro capacità di
destabilizzare questo mondo violento per trasformarlo in un mondo di pace.
Siamo profondamente convinti che, senza il deciso e massiccio intervento delle
donne a tutti i livelli politici, religiosi e finanziari, il mondo finirà male:
migliaia di anni di storia lo dimostrano.
IL TERZO MILLENNIO
Sorge sull’orizzonte della
storia
il tempo nuovo della
mansuetudine
quando la donna strapperà di
mano
l’arma di morte al guerriero.
Mai più le donne verseranno
lacrime
per figli massacrati nelle guerre
mai più la madre dovrà
concepire
figli senza speranza del
domani.
Si vestirà la donna con i raggi
del sole
e scagliando la falce della
luna
distruggerà le bombe ed i
cannoni
e svuoterà di armi gli
arsenali.
Incontro all’uomo andrà a
braccia aperte
gli stringerà la testa sul suo
seno
gli toglierà dal cuore ogni
veleno
e insieme a lui costruirà la
pace.
Salvatore Mongiardo
27 ottobre 2019