A metà
settembre 2019 in compagnia di Rosario Amelio ho partecipato all'incontro organizzato
da Giovanni Canora: Terra e salute in
Basilicata, a Castelluccio Inferiore e Superiore. Eravamo immersi in una
vallata verdissima, chiusa da montagne di tale bellezza che incutevano timore.
Incredibile era la predominanza di occhi verdi nelle persone, uomini e donne, tutti
così amabili e cortesi che sembravano provenire da un mondo incantato.
Teana, un
piccolo comune vicino, prese il nome da Teano, la giovane moglie di Pitagora, la
quale, secondo una tradizione orale consolidata, andava lì a passare l'estate
con la famiglia per sfuggire al caldo di Crotone. Del resto sappiamo da
Giamblico che dalla Lucania venivano a Crotone giovani allievi e allieve per
frequentare la Scuola Pitagorica, e di essi conosciamo anche i nomi.
Rimasi
letteralmente allibito quando seppi che una piccola frazione di Teana si chiama…
Locri, proprio come Locri di Calabria. E un'altra piccola frazione del vicino
comune di San Severino Lucano si chiama Cròpani, esattamente come il comune che
sorge tra Catanzaro Lido e Botricello in Calabria.
A proposito
di Cropani, poi, faccio notare che il nome non viene dal greco kopros, sterco, etimologia accettata da
tutti, ma sbagliata. La parola greca da cui prende il nome era àcropa, termine dorico che indica un
pane a punta: akron+pa, come
acutamente mi ha spiegato l'amico prof. Enrico Armogida.
Zia
Concetta, una sorella di mio padre sposata a Isola Capo Rizzuto, quando veniva
in visita a Sant'Andrea mi portava la cropa,
una ciambelletta con forma particolare, se ben ricordo a panierino. Erano gli
anni 1948-50. Certamente nel Crotonese ci sono ancora delle persone che
ricordano la cropa, e saperne di più sul suo uso, o farla addirittura infornare,
costituirebbe un tassello utile per la riscoperta delle nostre complesse
origini. Invito pertanto chi può a fare un'indagine in merito.
Le due
frazioni di Cropani e Locri di Basilicata sono abitate e non hanno resti
archeologici noti. La loro denominazione potrebbe derivare da pitagorici
originari dei due centri di Calabria, sfuggiti alla rivolta antipitagorica di
Cilone dell'anno 510 a. C. circa, quando molti pitagorici di Crotone e delle
altre polis furono uccisi o scacciati. Si può ipotizzare - con cautela - che
alcuni pitagorici di Locri e Cropani di Calabria si siano rifugiati e insediati
in Lucania, dove avevano amici.
Per
chiarezza faccio notare che il comune di Teano, antica Teanum, quello dello storico incontro tra Garibaldi e Vittorio
Emanuele, deriva non da Teano di Pitagora, Theanòs,
ma dal termine osco che significa atro, nero,
come Rio Negro o Lago Negro. Quella denominazione è dovuta al colore nereggiante
delle acque per la presenza di materiale ferroso.
Salvatore Mongiardo
4 ottobre 2019
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