Santa Lucia
Il giorno più corto
che ci sia: dice un antico proverbio conosciuto in tutta Italia.
Recentemente due amici mi hanno chiesto perché si dice così,
poiché il giorno più corto è quello del solstizio che cade il 21/22 dicembre.
La spiegazione è molto semplice, ma per capirla bisogna tornare al 1582, quando
ci fu la riforma del Calendario decisa da Papa Gregorio XIII Boncompagni.
Quella riforma prevedeva l'abolizione di dieci giorni del
calendario di allora, dal 5 al 14 ottobre 1582, per riportare il calcolo alla
precisione astronomica. L'accumulo dei minuti in più dei 365, 5 ore 48 minuti e
46 secondi, che non erano conteggiati esattamente nel giorno bisestile, avevano
difatti creato, dalla riforma di Giulio Cesare in poi, quell'eccedenza. In
altre parole, la gente andò a letto il 4 ottobre e si svegliò che era il 15
ottobre 1582.
Se allora noi aggiungiamo al 13 dicembre di adesso i nove
giorni allora eliminati, arriviamo al 22 dicembre, giorno del solstizio: questa
parola latina indica che il sole sta
fermo sullo stesso parallelo alla fine dell'inclinazione verso sud e poi
nell'inversione dell'inclinazione verso nord dell'asse terrestre.
Val la pena ricordare che la riforma del calendario fu opera
di quattro calabresi: Il Cardinal Guglielmo Sirleto di Guardavalle, il
cardinale Vincenzo Lauro di Tropea, i due fratelli Luigi e Antonio Lilio di
Cirò, soprattutto Luigi, che fu l'astronomo che approntò il calcolo. E' da dire
che nei calcoli precisissimi che si usano per la navigazione dei satelliti, il
termine usato dagli scienziati per indicare l'anno terrestre è Lilian Year, l'anno di Lilio!
Come dire che la
Calabria ha dato al mondo il tempo giusto.
Salvatore Mongiardo
13 dicembre 2017
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