Supplica delle donne locresi
Nella
colonia di Locri Epizefîri
soavemente
inneggiando al tuo santo nome
abbiamo
tessuto con tecnica antica
raffinate
coperte di bisso
che
le nostre figliole hanno
nel
tempio della tua magnificenza deposto,
o Hera
Lacinia, Madre Celeste,
grande
Signora della fertilità!
Secolo
dopo secolo, millennio su millennio,
Tu
hai visto le genti sfidarsi, morire, rinascere,
insaziabili
di gloria e di sangue.
Quante
città hanno prosperato sotto il tuo manto di stelle
per
poi sparire sotto i flutti di un corso
deviato
o distrutte dall'odio vendicatore della storia!
Quanti
lutti hanno trafitto il cuore delle fanciulle
deportate
e svendute in terre lontane!
Quanti
miti agnellini sgozzati sulle tue sacre pietre
abbiamo
immolato per purificarci
dalle
infinite insidie del male!
Oggi
torniamo da Te, venerabile Dea,
a
mani vuote,
reduci
di immani tragedie e dolci rimpianti,
le
nostre nonne non tessono più
coperte
di bisso alle Nossidi novelle,
hanno
smesso di desiderare,
il Fato
ha strappato loro la speranza dalle mani.
Voglia
Tu ora, μέγιστη κυρία, Hera Lacinia,
far
risorgere tutta la Μεγάλη Eλλάς
rendendola
fertile di idee e di valori,
benevolmente
illuminando
la via del riscatto
per
le generazioni che verranno dopo di noi.
Ευχαριστώ.
Marianna
La Cava
Nota: μέγιστη κυρία=
grandissima signora; Μεγάλη Eλλάς=Magna Grecia; Ευχαριστώ= grazie.
Stupenda
poesia di Marianna La Cava, figlia dello scrittore Mario La Cava, che mi è pervenuta
oggi con queste parole di accompagnamento:
Caro Salvatore,
si sta avvicinando
il grande giorno (l’inaugurazione della Nuova Scuola Pitagorica il 18 agosto 2016
a Crotone) e per l'occasione ho scritto una piccola preghiera che spero ti
piaccia e che dono all'Associazione quale contributo personale. Vedi tu come
utilizzarla. Ciao e a presto. Marianna.
Per
chiarezza dei lettori aggiungo che le donne locresi richiamate nella poesia tessevano
e offrivano preziose stoffe che portavano al santuario di Hera Lacinia. Lo ricorda
anche la locrese Nòsside (IV-III secolo a. C.), la più grande poetessa della
Magna Grecia, nel suo terzo epigramma:
Hera venerata, tu che dall'alto del cielo
spesso venendo
Con affetto giù guardi al Lacinio odoroso d’incensi,
Con affetto giù guardi al Lacinio odoroso d’incensi,
Accetta questo tessuto di bisso di lino
che, con la sua casta
Figlia Nòsside, tessé Theuphilis del damos di Cleochos.
(traduzione Marcello Gigante)
Figlia Nòsside, tessé Theuphilis del damos di Cleochos.
(traduzione Marcello Gigante)
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