Discorso
del Sissizio di Serra 23 agosto 2015
Care
Amiche e Cari Amici,
ci
troviamo in un posto solenne dove san Bruno, il Gran Conte Ruggero il Normanno
e Papa Urbano II si incontrarono nel 1094 per cercare di risolvere il conflitto
tra arabi e cristiani: così nacque la prima crociata. Dopo mille anni il
conflitto non si è risolto, anzi si è aggravato e migliaia di migranti
disperati arrivano alle nostre coste. Ditemi voi, o Amici, se lasciar annegare
i migranti in mare è civiltà. No, è grande inciviltà, disumanità e cattiveria.
Ditemi voi se avere diecine di migliaia di armi atomiche puntate l’una contro
l’altra si può chiamare civiltà. No, è malignità, sopraffazione, voglia di
dominio. Ditemi voi se ascoltare ogni giorno di borse o spread che salgono e
scendono è civiltà. No, la finanza è diventata un signore feudale invisibile
che fa tremare intere nazioni.
Ci
chiediamo allora: chi ci condurrà verso un approdo sereno?
La
salvezza non può certo venire da questi governi che continuano a spendere ingenti
cifre per gli armamenti. Perciò noi proponiamo la Civiltà Sissiziale, quella
civiltà che nacque col sissizio, il banchetto comune istituito da re Italo, che
rinnoveremo fra poco dividendo il cibo che abbiamo portato.
La
Civiltà Sissiziale vuole fare della terra la casa comune di tutti i viventi
dove non c’è più il tuo e il mio, ma il nostro.
E non ditemi che è una utopia: la storia dimostra che gli Itali vissero
liberi e uguali dividendo fraternamente il cibo: così e da qui nacque l’Italia
e da qui, dalla Calabria, rinnoveremo l’Italia.
Abbiamo
proclamato quest’anno 2015 come Anno 1 dell’Epoca della Donna, e sono lieto che
oggi sia la festa di Santa Maria del Bosco che si celebra questo pomeriggio.
All’età di cento anni, prigioniero dei romani in una caverna dell’isola di
Patmos, san Giovanni vide la donna vestita di sole che schiacciava la testa del
dragone, simbolo della violenza umana.
Vadano
dunque le donne al governo delle nazioni, costituiscano i governi luce secondo
la visione dell’Apocalisse, e facciano tre cose: smantellamento degli arsenali
di guerra, umanizzazione della finanza, riduzione della violenza umana. Nessuno
è mai riuscito a risolvere i conflitti del mondo islamico i quali potranno
essere superati solo dalla donna islamica liberata.
La
Civiltà Sissiziale viene dalla Calabria, da dove è già venuta la libertà degli
schiavi, la Scuola di Pitagora, la profezia del Terzo Regno di Gioacchino da
Fiore e la visione della Città del Sole di Tommaso Campanella. I nostri parenti,
emigrati a milioni nei cinque continenti, sono andati per essere il lievito di
questa nuova civiltà. Le loro lacrime e il loro dolore non sono stati inutili:
loro e noi, i vinti della storia, restituiremo al mondo in amore e luce i torti
subiti nei millenni.
Proprio
per aiutare questo rinnovamento profondo, ci stiamo preparando a un evento di portata
mondiale: la riapertura della Scuola Pitagorica di Crotone, chiusa da oltre duemila
anni.
La
Grecia, a noi gente di Magna Grecia tanto cara, attraversa un periodo di grande
turbolenza. Per manifestare ai greci la nostra solidarietà, reciterò il Padre
Nostro in greco, e il Rabbino e amico Zurzolo reciterà in ebraico la preghiera Shemà
Israel: l’ebraico fu lingua parlata in Calabria tanto che la prima Bibbia
stampata in ebraico fu quella di Reggio nel 1475. Don Bruno La Rizza poi concluderà
questo incontro e dopo pranzeremo assieme.
Salutiamo
la nuova civiltà con il grido che significa evviva e che nei tempi antichi risonò
in questa terra: Evoè!