lunedì 25 marzo 2013

ESORTAZIONE A PAPA FRANCESCO


Esortazione a Papa Francesco
Santità,
per una fortunata coincidenza il mio libro Cristo ritorna da Crotone  è andato in stampa a Roma lo stesso giorno della Vostra elezione a papa. Anche io ero in Piazza San Pietro aspettando che si aprisse il balcone, e mi è piaciuto quando avete recitato insieme a tutti noi il Padre Nostro che dice:
Rimetti a noi i nostri debiti.
I debiti pubblici hanno raggiunto livelli inaccettabili e bisogna abbatterli per il bene di tutti, soprattutto dei più poveri. Le grandi culture come l’ebraica, la pitagorica e l’islamica hanno sempre condannato il pagamento di interessi sui debiti: il meccanismo perverso degli interessi sta spingendo i popoli verso una nuova miseria. Ed è troppa l’angoscia tra le popolazioni che assistono agli ondeggiamenti dei mercati finanziari ormai fuori controllo.
Nel mio libro, al capitolo 37, propongo la soluzione del problema dei debiti in questo modo:
CONGELARE I DEBITI PUBBLICI
NON PAGARE PIU’ INTERESSI
RESTITUIRE IL DEBITO IN UNA VENTINA DI ANNI.
Io non ho l’autorità per portare avanti questa campagna che invece acquisterebbe straordinaria potenza sulla Vostra bocca dal momento che avete voluto chiamarVi Francesco, come il Poverello di Assisi. Io vengo da una terra di emigrazione, la Calabria, e in Argentina ho visitato una numerosa comunità di Calabresi, alcuni noti anche a Voi. Dalla Calabria viene anche una lezione di comunione di vita e di beni col Pitagorismo, e una capacità di grandi visioni con Gioacchino da Fiore.
Spero che Vi facciate interprete di questa proposta presso la comunità internazionale e mi auguro che veniate a visitare la Calabria, la terra che fu madre dell’Italia e culla dell’Eucaristia.
Fraternamente,
Salvatore Mongiardo
Roma, 19 marzo 2013


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