Risposta all’amico Eugenio Sangregorio sul PROCLAMA DI ROSARNO
Carissimo Eugenio,
dove sei, in Italia o Argentina? Mi fa enorme piacere sentirti e sapere che mi hai divulgato su www.italiachiamaitalia.net che ho guardato e apprezzato. Caro Eugenio, tu sai che sono venuto in Argentina a parlare ai circoli calabresi predicando, di fronte a uditori allibiti, che la nuova civiltà del mondo verrà dalla Calabria. I fatti di Rosarno mi hanno confermato in questa mia convinzione, se c'era bisogno. Il tuo rimprovero di essermi vergognato di essere calabrese lo accetto come un segno di affetto e anche di preoccupazione che io non ami più la Calabria. La verità è che l'amore per la nostra terra è stata la bussola della mia vita, come scriveva il Professor Piromalli riportandomi nella sua STORIA DELLA LETTERATURA CALABRESE. Io non amo, ma ardo e brucio d'amore per la mia terra. Anche l'amico andreolese Aldo Dominijanni mi muove lo stesso rimprovero, e Aldo è stato presente a più di un sissizio. Forse non mi sono impegnato abbastanza per la Calabria, questo rimprovero l'accetto, anche se i sissizi, i miei libri, e le conferenze che tengo in giro parlano sempre di Calabria. Certo, quando ho visto in TV le scene di Rosarno mi sono vergognato, e quella vergogna ho espresso nel mio PROCLAMA. Caro Eugenio, caro Aldo, so bene che la stragrande maggioranza dei calabresi sono persone oneste che non solo devono sopportare la criminalità, ma vengono pure rappresentati come se fossero delinquenti! Sono loro i veri eroi della resistenza, disconosciuti e criminalizzati. La politica non è mai intervenuta e ha abbandonato la Calabria e il Meridione allo sbando. Ma io ho una visione molto precisa del nostro destino. Il Meridione sta pagando il tradimento degli antichi dèi greci da quando è passato al cristianesimo. Questo è una delle tre religioni mediorientali, con ebraismo e islam, che dicono la stessa cosa: l'innocente muore perché il colpevole si salvi. Sono religioni nate in terre aride dove era possibile solo la pastorizia con il conseguente sgozzamento dell'agnello. Da quella violenza sanguinaria è stato risucchiato lo stesso Gesù, del quale tutti vogliono bere il sangue pur di salvarsi. L'innocente viene ucciso e il colpevole si salva: è nata la mafia! Viene ripetuto ogni giorno in ogni chiesa nella messa, ma nessuno se ne è accorto! Io sono stato il primo a predicare nei boschi della Calabria che non dobbiamo accettare il sangue dell'innocente, che dobbiamo togliere Cristo dalla croce e invitarlo con noi a sedere a tavola nel sissizio. Questa nuova visione è nata dalla Calabria e dal mio smisurato amore per mio padre, mia madre, tutta la nostra gente criminali inclusi, disperati che hanno bisogno di essere liberati dalle loro tremende catene. Un destino grandioso aspetta tutti i calabresi sparsi nel mondo e li chiama a raccolta per dare umanità a un mondo che ha perso mente e cuore. La loro emigrazione dolorosissima sarà sanata, le ferite guarite, i sacrifici largamente ricompensati. Non saranno preti e politici a ridare dignità al Meridione: saremo noi a creare la nuova frontiera dello spirito. Invito tutti a leggere il mio Ritorno in Calabria e il Viaggio a Gerusalemme, gratuiti in rete. Il Ritorno anche in tedesco e il Viaggio anche in inglese. Come pegno di questa stupenda profezia vi mando in allegato il mio breve PERCHÉ' LA VIOLENZA. Re Italo, Pitagora, Cassiodoro, Gioacchino da Fiore, San Francesco di Paola, Campanella, Telesio, Io e Voi siamo i veri ricchi, depositari delle più grandi energie morali e mentali della storia. E' giunta l'ora di prendere coscienza del nostro alto destino, armarsi di coraggio e costruire la nuova CIVILTÀ SISSIZIALE. Il Bue di Pane Pitagorico vincerà e lascerà vivo l'Agnello di Dio: toglieremo Gesù, l'umanità e noi stesi dalla croce. Avanti Calabria!
16 gennaio 2010 Salvatore Mongiardo
domenica 17 gennaio 2010
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1 commento:
Carissimo Dott.Mongiardo sono un calabrese da poco residente in Brasile e mi farebbe enorme piacere avere la mail del Sign. Eugenio Sangregorio per poter parlare con Lui.....gliene sarei veramente grato
Domenico Pratico'
domispratico@tiscali.it
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